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Affittare casa ? Ecco perché dovresti affidarti ad un’Agenzia Immobiliare

Affittare casa? Ecco perché affidarsi ad un agenzia immobiliare.

Se stai pensando di affittare casa, ecco alcuni buoni motivi per affidarsi all’agenzia immobiliare; innanzitutto significa affidare ad un professionista una serie di pratiche che, diversamente, graverebbero su di te.

L’agente di fiducia, valuterà il tuo immobile e ti consiglierà il canone di locazione che sia in linea con il mercato e allo stesso tempo redditizio per te.

Sarà l’agenzia immobiliare ad occuparsi di valorizzare e pubblicizzare l’immobile sui principali portali, motori di ricerca e social network, a gestire le visite con i clienti, mostrando il tuo immobile ai potenziali inquilini, fornendo loro tutte le informazioni necessarie.

Sarà il tuo agente di fiducia ad effettuare una parte fondamentale del lavoro: il controllo del cliente, per valutare la solvibilità dell’affittuario.

L’agenzia immobiliare, inoltre ti consiglierà sulla tipologia di contratto più adatta alle tue esigenze, che possono essere sintetizzati come segue:

– un contratto transitorio, della durata minima di un mese e una durata massima di 18 mesi, se pensi di aver bisogno di rientrare in possesso dell’immobile a breve termine, magari per venderlo e realizzare un altro progetto;

– un contratto di anni 3+2 a canone concordato, cioè ad un canone di locazione stabilito dagli accordi raggiunti a livello locale dalle organizzazioni sindacali più rappresentative di locatori e inquilini, che ti permetterà di scegliere il regime di tassazione del canone tra quello ordinario IRPEF e quello della cedolare secca.

Gli immobili locati a canone concordato hanno dei vantaggi fiscali, infatti sono soggetti ad aliquote IMU e TASI ridotte della misura percentuale del 25%;
– un contratto di anni 4+4 a canone libero, se vuoi determinare liberamente l’importo del canone di locazione.

Per le locazioni di immobili ad uso diverso dall’abitativo (negozi, uffici, box e posti auto, magazzini) è previsto un contratto di anni 6+6.

Cedolare Secca: vediamo cos’è

La cedolare secca è un regime di tassazione facoltativo che sostituisce la normale tassazione IRPEF (con aliquote che, a seconda dei redditi, vanno dal 23% al 43%) e prevede la possibilità per i proprietari di applicare un’aliquota fissa sul reddito da locazione immobiliare.

Prevede due diverse aliquote, in base al tipo di contratto stipulato: quella generica al 21%, per i contratti a canone libero, e quella al 10%,  per i contratti a canone concordato.

Inoltre, per i contratti con cedolare secca, non è dovuta l’imposta di registro e l’imposta di bollo.
La scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo.

La legge di bilancio 2020 ha prorogato la cedolare secca al 10% per i contratti a canone concordato stipulati nel 2020, mentre ha revocato la cedolare secca al 21% per la locazione degli immobili commerciali, cioè negozi (categoria catastale C/1) e uffici (categoria catastale A/10).

Produrre la documentazione dell’immobile: vediamo insieme cosa serve.

Ai fini della stipula del contratto di locazione, sarà necessario produrre la seguente  documentazione relativa all’immobile, come la visura catastale storica e la planimetria catastale rasterizzata, l’atto di provenienza.

Nel contratto dovrà essere inserita anche una clausola con la quale il conduttore dichiara di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, relativa all’attestazione della prestazione energetica degli edifici.

Dovrai, quindi, incaricare un tecnico di produrre l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) indicando la causale “Locazione”. Il costo di un APE, che ha una validità massima di 10 anni, può costare fino a 400€.

Spese di registrazione del contratto di locazione

Affinché abbia valore legale, il contratto di affitto deve essere registrato presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, e  l’imposta di registro è pari al 2% del canone di locazione annuo; al momento della registrazione, si può scegliere di moltiplicare questo importo per ogni annualità prevista dal contratto e procedere subito al saldo del totale oppure di pagarla annualmente.

Saranno dovute una marca da bollo da 16 euro ogni quattro pagine di contratto, nonché una marca da bollo per qualsiasi eventuale allegato (APE, planimetria catastale, elenchi di mobilio di proprietà del locatore, ecc.).

La Legge di Stabilità 2016 ha sancito che l’imposta di registro possa essere ripartita in parti uguali tra proprietario e affittuario, mentre, di solito, l’imposta di bollo è a carico dell’inquilino.

Se hai optato per il regime della cedolare secca, al momento della registrazione sarai “esente bollo e registro”, cioè non dovrai corrispondere né l’importa di registro né l’imposta di bollo.

Quanto costa un’agenzia immobiliare

Tutti questi compiti vengono svolti dall’agenzia immobiliare a fronte di un compenso, il cui importo può variare in base a numerosi fattori, che di solito vengono specificati quando si affida l’appartamento in gestione all’agenzia. L’ammontare della provvigione di solito oscilla tra l’importo di una mensilità e il 15% del canone annuo di locazione dell’immobile; essa deve essere corrisposta sia dal locatore che dal conduttore al momento del raggiungimento dell’accordo, scritto o verbale.

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